Galileo

Per esempio: c’è una cara signora – io le voglio tanto bene – che ogni tanto mi chiede come sto e io non sono proprio sicuro di cosa vuole sapere davvero. Forse perché il tempo che ho a disposizione per dirglielo è troppo poco, come la canzone che mi piace tanto dei Dire Straits che ogni volta che la inizio mi sembra che ormai stia per finire. Come mi è venuto in mente? Chi lo sa, è che mi è venuto in mente. Se la signora me lo chiede io non lo so, forse dovrei dirle che ho ancora paura di volare, di andare forte in macchina, forse proprio come mio padre e allora mi viene in mente mio padre e quando mi viene in mente è sempre estate, ha una canottiera verde e delle ciabatte ortopediche. Potrebbe venirmi in mente l’estate, in effetti un po’ sì, mio padre che cammina un po’ storto – ha la schiena un po’ storta – e mi viene in mente lui che ride quando glielo si ricorda. Allora mi chiedo se piangerò quando mio padre morirà e sinceramente non lo so perché forse potrei piangere se piangesse mio fratello, perché sarei triste per lui. E allora però mi ricordo che sono sicuro che se morisse Bud Spencer mi metterei a correre per la strada, al rallentatore, e chiamerei «Sceriffooo, sceriffooo», e forse vorrei anche andare al suo funerale, perché lui per me è stato importante quasi quanto mio padre, ma sicuramente più di Berlinguer e del presidente Pertini. Ecco vedete allora che quella cara signora che mi ha chiesto come sto, adesso mi potrebbe chiedere perché per me Bud Spencer è più importante del presidente Pertini, ma credo che lei lo sappia e lo chiederebbe più per me che per sé. Allora io le risponderei, perché le voglio bene. Ma prima ancora di cominciare mi verrebbe il dubbio che anche Roberto Baggio sia stato importante tanto quanto Bud Spencer, però se morisse non correrei per la strada, al rallentatore, chiamando «Sceriffooo, sceriffooo», non so cosa farei. Ecco allora io forse potrei rispondere alla domanda di quella signora che quando moriranno mio padre o Roberto Baggio, io non so cosa farei.

SG