Lapisvedese

Quindici

Posted in #15 Quindici by Lapisvedese on 10 aprile 2013

«Oggi la mia anima è triste fino al corpo».
B. Soares, 1933

Penso a corvi e libellule che gridano per cambiare anima, e noi non lo sappiamo; farsi luce della sera, crepuscolo, vita assolata.
Alle reazioni chimiche di singhiozzi amorosi che invadono vagoni costringendo i treni ad accelerare.
Alla bouganville che d’inverno non trema, ma invidia le ragazze mozzafiato, profumo di rossori e passeggiate.
Mio io, mio io, perché mi hai abbandonato?
Un’altra volta m’è successo di credermi immortale, e sono morto, via telefono, in un pensiero assassinato.
Se solo non sapessi di voler vivere vivrei assieme ai corvi, che nel fondo di quella piccola anima verdognola desiderano il mio corpo, una manciata di lacrime e una ciocca di vita in piedi; e vivrei nelle creature di Meštrović: felicità di pietra dagli occhi grigi.
Vi do i miei quindici minuti di celebrità, più i quindici minuti-e-sangue di Delarue – e fa già mezz’ora –; quindici uomini e tutte le bottiglie di rum che volete; perfino i miei quindicianni, l’acne, la fede nel grunge e il pensiero che ai venticinque avrei raggiunto, per fama, Dio.
E tutto questo in cambio di quindici secondi di vita piena, ch’è aria senz’ossigeno, fuoco senza pericolo.
Che sciocchezza. Vivere il presente che muore.
Fate cambio?
Fossi in voi non lo farei. Fossi in me mi abbraccerei.

Zagreb, gennaio 2013

SS

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